INDICAZIONI NUTRIZIONALI PER LA GRAVIDANZA
Articolo della nostra Biologa Nutrizionista - Dott.ssa Isabella Corazzari
Circa 30 anni fa la teoria DOHaD (Developmental Origin of Health and Disease) ipotizzava che l’origine delle malattie legate allo stile di vita fosse da ricercarsi già nel periodo preconcezionale. Molteplici fattori come lo stato di nutrizione materna, l’ambiente intrauterino, lo stress, il fumo, l’eventuale esposizione/assunzione di sostanze chimiche intervengono a livello epigenetico attivando o reprimendo l’espressione di numerosi geni con effetti nel breve e nel lungo termine. Infatti, l’embrio-feto durante il suo sviluppo sperimenta il cosiddetto imprinting metabolico, “tarandosi” sulle condizioni dell’ambiente entro cui vive, specchio dal suo punto di vista dell’ambiente esterno.
A conferma di ciò, oltre a numerosi studi scientifici, ci si riferisce ai “primi mille giorni” come al periodo in cui l’individuo è più ricettivo ed esposto a fattori esterni.
Nonostante
l’abbondanza di canali informativi, una ricerca del CREA del 2019 evidenzia
come in Italia le gestanti spesso non adottino una dieta idonea al loro stato
di fisiologica dinamicità.
Infatti, nel periodo preconcezionale sarebbe sostanziale (ma, ahimè, non sempre attuabile se la gravidanza non è stata programmata) raggiungere e mantenere il normopeso, correggere eventuali abitudini scorrette, consapevolizzare e consolidare le proprie scelte di stile di vita. Ora più che mai non serve mangiare per due, ma due volte meglio, aderendo il più possibile alla dieta mediterranea, rivelatasi ancora una volta il modello di riferimento. Il surplus calorico, sempre da determinarsi in base alle condizioni della gestante, è superfluo nel primo trimestre ed esiguo nei successivi: spuntini sani come frutta secca, cioccolato fondente, cracker integrali e yogurt bianco senza zuccheri aggiunti sono ottime opzioni, così come aumentare di poco le porzioni dei pasti. Attenzione a non esagerare con gli zuccheri semplici, soprattutto dopo la fine del secondo trimestre, in quanto l’ormone lattogeno placentare rende la gestante naturalmente e necessariamente insulino-resistente per permettere al feto di usufruire del glucosio materno come fonte di energia. Si consigliano anche abbondanti porzioni di verdure per combattere la stipsi, regolare la glicemia e per l’apporto in acido folico; almeno una porzione a settimana di pesce grasso possibilmente di piccola taglia per l’apporto in acidi grassi polinsaturi della serie omega 3 e 2-3 porzioni di pesce di piccola taglia; 2-3 porzioni di carni bianche magre come pollo, tacchino e coniglio; 3-4 porzioni di legumi; una buona idratazione, bevendo almeno 2,5 litri al giorno, per stimolare anche la produzione di liquido amniotico e condire sempre con olio extravergine di oliva. Divieto assoluto per il consumo di alcolici, teratogeni per l’embrio-feto, mentre sono tollerati 2-3 caffè espressi al giorno o 2 tazze di tè al giorno. Si raccomanda prudenza anche con erbe e rimedi erboristici. Interrompere l’attività fisica non è necessario a meno di indicazione medica, anzi è consigliato praticarla in maniera leggera per circa 30 minuti al giorno. In conclusione, rivolgersi ad un corretto stile di vita permette di rimanere in salute e anche di aumentare di peso in maniera corretta assicurando al feto tutto ciò di cui ha bisogno per lo sviluppo fisiologico. Nondimeno, è necessario seguire le buone pratiche di igiene e sicurezza alimentare contro il rischio di contaminazione e quindi infezione e tossinfezioni alimentari. Infine, è fondamentale sottoporsi costantemente ad accurate visite ostetrico-ginecologiche e seguire scrupolosamente i consigli del Ginecologo curante.